Responsabile della ricerca
Dott.ssa Chiara Zucchella
2021
I
Il problema: Malattia di Alzheimer
Obiettivo: confronto per validazione tra tests neuropsicologici eseguiti da remoto o in presenza
In Italia l’aumento nelle caratteristiche demografiche di soggetti in età avanzata e/o con patologie croniche, impone agli erogatori di servizi correlati alla salute soluzioni innovative, al fine di rendere garantite e sostenibili le prestazioni assistenziali. Ormai vi è uniforme consenso che i servizi di telemedicina contribuiscano alla risposta in tal senso, sebbene ad oggi gli studi effettuati siano limitati a sperimentazioni o prototipi con casistica ridotta.
Nell’ambito delle patologie neurologiche, i pazienti con demenza potrebbero giovarsi in particolar modo di tali prestazioni. Esiste già un’ampia letteratura che documenta la validità e l’affidabilità della telemedicina nella diagnosi e nel follow-up di persone affette da demenza, con buoni livelli di soddisfazione per il paziente. Anche l’esecuzione di valutazioni neuropsicologiche da remoto è stata applicata in diversi ambiti, con una soddisfazione da parte dei pazienti spesso pari al 98%.
Nei soggetti affetti da forme lievi di decadimento cognitivo o da demenza è stata documentata la fattibilità della valutazione neuropsicologica in teleconferenza: i partecipanti erano in grado di completare con successo i test da remoto, ottenendo punteggi ugualmente affidabili a quelli ottenuti in presenza.
La questione della affidabilità e validità degli strumenti usati in neuropsicologia è una componente fondamentale per il loro uso appropriato. La testistica infatti deve essere validata non solo per il mezzo di somministrazione, ma anche per la lingua specifica di utilizzo. Gli studi (prevalentemente anglofoni) che hanno valutato l’affidabilità e la validità delle misure di screening nella demenza (MMSE, MoCA, ADAS-cog) hanno mostrato risultati positivi, suggerendo che la somministrazione dei tests da remoto non determina prestazioni inferiori rispetto all’esecuzione in presenza ed è inoltre affidabile, accurata e ben accettata dai pazienti. In letteratura risulta un solo studio pilota italiano che consideri i tests di screening. La somministrazione delle batterie complete invece ha poche, prevalentemente aneddotiche, segnalazioni.
Scopo dello studio sarà valutare l’affidabilità e la validità della somministrazione dei tests neuropsicologici tramite video (telemedicina) rispetto alle valutazioni eseguite in presenza. Obiettivo secondario sarà quello di valutare il grado di soddisfazione di pazienti e caregiver rispetto alla modalità di somministrazione telematica.
Rilevanza
Da tale studio ci attendiamo la conferma della affidabilità e validità dei tests neuropsicologici di screening e completi, diagnostici, eseguiti da remoto.
Con tale risultato, la loro applicazione nella pratica clinica determinerà un ampliamento dei servizi offerti ai pazienti affetti da demenza con un miglioramento della qualità di vita di pazienti e caregivers; tali servizi infatti permettono un più costante follow-up della malattia ed una possibilità di concertazione con i servizi territoriali, integrando la prestazione specialistica con l’attività assistenziale offerta a domicilio.